E’ tempo di pic-nic

Inizia a fare più  caldo e si fa sentire il desiderio di stare all’aria aperta  approfittando del pallido sole che rallegra anche le giornate più affannate. Durante la settimana, dopo  la scuola, i bambini possono rimanere a giocare un po’ di più all’aperto.  Questo momento dell’anno, in cui le giornate iniziano ad allungarsi, ci aiuta ad avere l’illusione che a fine giornata lavorativa ci sia ancora un po’ di tempo da dedicare a se stessi e alla famiglia. Si cominciano a vedere alberi e cespugli in fiore che sono un richiamo irresistibile e ci proiettano, anche se solo per un minuto, con la nostra immaginazione in un campo di papaveri, distesi su di un plaid, in compagnia dei nostri amici a riposarci e godere del profumo dell’aria e del silenzio dopo avere pranzato insieme.  Non è un sogno impossibile, io l’ho trovato il mio campo di papaveri, al riparo dai rumori e con l’atmosfera giusta.   La scelta del luogo è soggettiva, ognuno di noi sa di cosa ha bisogno; un prato in riva al lago o vicino ad un fiume oppure l’atmosfera di un sottobosco.   Avvertire questa esigenza è il primo passo.  Mangiare all’aperto, in compagnia, spilluzzicando salumi e formaggi, accompagnati sicuramente da un buon vino è un modo di stare insieme che abbiamo importato dalla Francia del XVII secolo in tutte le sue evoluzioni. Gli elementi fondamentali che  caratterizzano e non possono mancare in un pic-nic  sono: il piacere del contatto con la natura, un atteggiamento informale e rilassato, la partecipazione attiva di ognuno e l’allegria. L’immagine più rappresentativa di questa atmosfera è quella che Manet ha impresso sulla sua tela “Le déjeuner sur l’herbe” rifacendosi al tema delle conversazioni di figure nude e vestite presenti nei quadri del ‘500 di Giorgione e Tiziano. Le antiche divinità fluviali si trasformano in parigini in vacanza. La natura che un tempo era esclusivo privilegio di pochi diventa appannaggio di tanti. Il disordine creato dalla gente che affolla una radura ci viene poi trasmesso in maniera prepotente da  Picasso con il suo “Le déjeuner sur l’herbe de Manet”.   E’ divertente partecipare ad un pic-nic, ma forse ancor più divertente è organizzarlo. E’ importante pensare a tutto, non dimenticare nulla, soprattutto qualche banale accessorio in assenza del quale  non si può aprire il vino o si deve mangiare con le mani. Organizzare pensando che siamo seduti a terra su di un plaid e quindi preparare cibi facili da servire e che si possono gustare anche freddi. Questa  è una abilità da non sottovalutare.  Il vero pic-nic è un pranzo completo  e ricco. Attenzione a non dimenticare l’aspetto estetico della preparazione.  Il luogo è stato scelto ed è perfetto, il plaid è stato steso sul prato e adesso … non vorrete mica tirare fuori  piatti,  bicchieri  e  buste di plastica usa e getta? Anche se realizzati in PLA (acido lattico polimerizzato)  che garantisce la totale biodegradabilità.  Una soluzione   deliziosa é  utilizzare per il trasporto dei salumi, dei formaggi, delle torte salate, della frutta, del caffè, ecc… un cestino attrezzato già con piatti, posate,

bicchieri, contenitori, thermos, apribottiglie. C’è solo l’imbarazzo della scelta: piatti in ceramica o in plastica dura, bicchieri in vetro, posate in acciaio, tutto completamente riutilizzabile così  come ci insegnano i grandi “maestri” di un autentico  pic-nic  ecologico: gli Scout che fanno del “pranzo al sacco” uno strumento per insegnare ai ragazzi la corretta alimentazione e il rispetto della natura.  Non racconterò nulla di nuovo a tutti coloro che hanno frequentato questo gruppo e che oggi lo vivono da genitori. La particolarità  sta nel fatto che i ragazzi quando partono devono portare con sè cibo cucinato, dove sia presente almeno una verdura e certamente della frutta… incredibile, ma i panini sono banditi (tranne in rare occasioni!). Tutto l’occorrente per il pranzo di uno Scout deve essere riutilizzabile.  E’ indispensabile possedere una gavetta in alluminio, delle posate in acciaio in un comodo astuccio, una borraccia per l’acqua fresca  e tovaglioli di stoffa.  Preparare uno zaino scout può sembrare anacronistico, ma i principi e i valori che questo contiene, sono molto più moderni di quanto non si immagini.  Tutto è pronto, incrociamo le dita e speriamo che il tempo sia bello.

 

 

 

 

 

 

 

 

 





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