La stanza di Vincent ad Arles
Van Gogh così descrisse il quadro in una lettera all’amico Gauguin:
« Ho fatto […] un quadro della mia stanza, con i mobili in legno bianco come sapete. Ebbene mi è piaciuta molto l’idea di dipingere un interno con quasi niente dentro, di una semplicità alla Seurat » (Lettera a Paul Gauguin, Arles, ottobre 1888)
Questo quadro, visto a Parigi e ad Amsterdam, in due delle tre versioni esistenti e prodotte dall’artista nel 1889, rappresenta l’atmosfera dell’interno di un ambiente provenzale.
Mi sono domandata perché una persona senta la necessità di raccontarsi al mondo attraverso l’immagine della propria stanza, non ho la risposta, però la fede e la disperazione, l’angoscia e la passione, l’eterna ricerca della serenità di questo grande artista mi arrivano intatte nel tempo, dall’immagine del suo luogo, del suo rifugio…
Questo interno “con quasi niente dentro”, povero, se rapportato agli interni di fine ‘800, trasmette tante informazioni che mi permettono di entrare nella sua vita, i quadri alle pareti, la toletta con tutto ciò che occorre nel quotidiano, l’asciugamano attaccato e la finestra socchiusa, sono elementi che mi trasmettono la sensazione di tranquillità.
Quella stessa sensazione che Vincent cercava di recuperare dall’ospedale di Saint-Remy attingendo dalla memoria brandelli di immagini e di ricordi sereni.
Valuable info. Lucky me I found your site by accident, I bookmarked it.
My cousin recommended this blog and she was totally right keep up the fantastic work!
Penso che la pubblicità che il Prof. vi ha fatto,sia più che meritata, Complimenti…
Comunque, come ho già detto al Professor Ceccaccio, l’idea di inserire il quadro della stanza di Arles in questo Blog, sia una “mossa” azzeccatissima, perché secondo me in ognuna delle nostre case c’è un tocco di arte…che non è dettato esclusivamente dai quadri o dai mobili, ma soprattutto, come diceva Van Gogh, dai colori. (e se sono stato troppo banale, Scusatemi ;D )
Ciao Giacomo, grazie per l’apprezzamento e, soprattutto, non mi sembra di leggere niente di banale nel tuo commento. Vedo con piacere che i contenuti del nostro blog suscitano curiosità anche in voi ragazzi e questo ci gratifica moltissimo.
Spesso siamo proprio noi ragazzi ad interessarci di più di questi argomenti, anche perché noi giovani navigando in Internet ci imbattiamo spesso in blog come questi, e ci interessiamo molto degli argomenti trattati(del resto è questo il motivo per cui la maggior parte degli iscritti nei “Social Network” sono Giovanissimi)…
ahahah Giacomo banale commento e hai sbagliato una frase “l’idea di inserire il quadro della stanza di arles sia ….” o metti il “penso/credo che o togli il congiuntivo e metti un comune indicativo.bel blog
Daniele, non mi toccare Giacomo! Congiuntivi o non congiuntivi penso, anzi credo fermamente che sia un ragazzo in gamba. L’uso dei congiuntivi lo imparerà. Grazie per l’apprezzamento del Blog. CIAO
Penso che Van Gogh sia riuscito ad appassionare la natura e gli oggetti al punto che nemmeno Edgar Allan Poe abbia saputo comunicare di più sul piano psicologico e drammatico delle sue tele.
Grande! Mi piace.