Angolo lettura
Qualche tempo e qualche post fa ho scritto del libro come oggetto e della libreria come arredo. Oggi penso al libro che vorrei leggere (i miei due nanerottoli me lo permetteranno?) e devo decidere dove. Qual è il posto della casa che mi permette relax e concentrazione, silenzio e comodità, elementi indispensabili per godere di un buon libro? Il discorso, in tempi di tecnologie avanzate, vale anche per gli e-book e per i tablet, perché ciò che conta è il contenuto (dicono) ma certo la carta stampata ha un altro fascino. Insomma dove mi vado a rintanare?
Per una vita ho letto a letto (ho scritto bene, non è una ripetizione da taglia e incolla) ma da qualche anno (6 per la precisione, e chi vuole intendere intenda) non è più possibile. Il letto è l’ideale per chi ha tempo solo la sera tardi, quando tutte le faccende di casa sono compiute e anche l’ultimo programma tv è stato digerito. Stai lì sotto le pezze, bello tranquillo e se ti addormenti non devi far altro che spegnere la luce sul comodino.
Chi legge durante il giorno ha sempre un posto speciale dove andare. A casa ho una vecchia poltrona ereditata che in famiglia abbiamo sempre chiamato, credo impropriamente, liseuse. Dico impropiamente perchè se non erro il termine è (o era, vista la desuetudine) destinato a una maglia piuttosto raffinata per le signore che rimanevano a letto e che quindi si riteneva leggessero (in francese significa letteralmente “leggitrice”). In ogni caso la poltrona, debitamente ritappezzata per una casa più moderna, ha schienale e braccioli alti e dei “paraocchi” che permettono di appoggiare la testa in caso di colpi di sonno improvvisi (capitano anche con i migliori romanzi).
I più fortunati dispongono di un angolo lettura su misura, magari con vista riposante sul bosco o sul mare. Altri leggono sdraiati sull’amaca in giardino. In qualche film si vede leggere nella vasca da bagno (mah, sono film, direbbe mia moglie). Qualcuno a casa proprio non ci riesce e allora metro e bus andando o tornando dal lavoro fanno al caso. I posti ideali possono variare anche dal tipo di lettura: romanzoni d’appendice e saggi chiedono sicuramente impegni d’attenzione diversi da romanzetti e gialli e di conseguenza può variare anche il luogo di lettura. Confesso che ho approfondito tutti i miei primi fumetti di Asterix e Tintin e tutte le mie conoscenze geografiche da Atlante De Agostini sulla tazza del gabinetto! E questo particolare luogo della casa pare sia territorio esclusivo dei maschietti. Le donne si truccano, noi leggiamo.
Se mi è sfuggito qualche posto particolare, se avete abitudini da lettore trapezista o contorsionista raccontateci le vostre esperienze. La condivisione è tutto, dice Angela in questo post, ed è anche la cifra del Web 2.0, aggiungo io.
Io sono della scuola di Benigni, quella del corpo sciolto, quella che associa la stitichezza corporea a una certa stitichezza d’animo.
Dall’altro lato sono dell’idea che la lettura, impegnata o frivola, sia cosa per animi generosi.
Lascio a voi, matematici della letteratura, fare la giusta somma. Io devo andare in …
Animo generoso!
la liseuse fa tanto dama delle camelie/ultimo atto…
a casa di mia madre mio fratello ed io avevamo nel nostro bagno un tavolino regolabile in altezza, inclinabile come un leggío con ruote piroettanti e braccio snodabile.
potevo leggere, studiare o scrivere comodamente seduta o immersa in acqua. oggi, nella mia casa del 21°sec., dove i bagni sono troppo angusti, ho solo un portariviste a parete nel bagno degli ospiti.
é possibile leggere ovunque cosí come é possibile pensare ovunque.
di alcune letture non ricordo piú nettamente il contenuto ma ricordo perfettamente il luogo in cui le ho fatte…
bulgakov, scoglio, filicudi 1976
Lo scoglio di Filicudi nel 76 fa il paio con quella famosa foto di Umbria Jazz 73(?). Sempre alternativa, la cugina. Ma il tavolino che fine ha fatto? Sembra un oggetto fantastico.
Ormai da quando come per Luca l’esistenza è “funestata” 🙂 da due maschiacci al di sotto dei 4 anni di età, leggere a casa è praticamente impossibile.
Guardo la mia bellissima poltrona rossa scelta appositamente ormai ben 7 anni fa e ripeto fra me e me: un giorno ritornerò.
Per il momento leggo solo in autobus: un’ora ad andare e un’ora a tornare da casa a lavoro. Da qualche settimana poi mi sono convertita al Kindle. Fantastico per portare centinaia di libri sempre con me; per leggere tomi di migliaia di pagina e non doverne sopportare il peso in borsa; per avere sempre un nuovo libro da leggere a portata di clik.
Ti capisco. E anch’io un giorno (non lontano, spero ma non ditelo troppo in giro) mi convertirò al Kindle. Il Touch sta a 148 “euri”
🙂
la cosa più bella del mondo è leggere in cucina, con la prima luce del mattino, mentre si fa colazione…
Se stai pensando a un bel casale in campagna col sole che entra dal portico e un tavolo in legno con frutta fresca e marmellata fatta in casa, allora forse… ma non più del giornale. Secondo me lettura (seria e concentrata) e alimentazione (seria e concentrata) sono attività da tenere separate.
con e-book no! una manina per la tazza del Caffè e una per Il Kindle!!!
quand’ero bambina avevo un posto speciale dove leggere: tra i vetri del balcone e la tenda della mia stanza piazzavo una seggiolina bassa e rimanevo nascosta al mondo, o forse nascondevo il mondo solito per fare mio il mondo delle pagine, poi ho letto a letto, in autobus, sotto il banco a discapito delle lezioni,in amaca,in tenda, molto difficilmente in poltrona. La tazza,comunque, rimane un classico
Hai letto anche in barca?
certo e molto
Eh, la faccenda dei tablet ha reso la questione meno spontanea.
Ho sempre letto con estremo gusto nella vasca, sono una di quelli.
Ma da quando ho una casa con due bagni e due docce (ma perché, caro padrone di casa? Luca, elabora un post a riguardo) me ne vado sul balcone.
Ma solo per libri e fumetti di carta, ché sti affari elettronici, meravigliosi per tantissimi versi, falliscono nel trastullo mio preferito, a contatto con l’acqua o con la luce.
E allora bisogna rassegnarsi alla prima sedia o divano che si trovano liberi da giocattoli o deretani altrui, con l’ulteriore vincolo che devono essere anche vicino a una presa di corrente, hai visto mai ti si scarica proprio sul più bello!
p.s.
ora voglio anche io una liseuse
Per i bagni intanto leggi qua. Forse Marina o Massimo approfondiranno la questione da un punto di vista architettonico. Io posso prendere spunto da una famosa canzone di Gaber. Ma, tablet, e-book o libro cartaceo, mi spieghi come “caspiterina” fai a leggere nella vasca?
Beh, basta preparare acqua, saponi, eventuali sali prima di entrare. Entri, ti sdrai, sospiri di godimento, e poi allunghi la mano asciutta per prendere il libro e se proprio vuoi fare il profescional appoggi i gomiti sui bordi.
Probabilmente la spinta di Archimede fa il resto per evitare braccia indolenzite (e magari eviti di portarti Delitto e Castigo)
Rischi di bagnare il libro solo se ti addormenti di botto!
La mano asciutta? Quale mano asciutta? E poi hai bisogno di due mani asciutte, una per tenere il libro, una per sfogliarlo. No, con me non funziona, neanche se volessi leggere una lirica di una pagina come L’Infinito che, come noto, finisce col naufragare 😉
Io da sempre sogno questa: http://www.moormann.de/moebel/sitzmoebel/bookinist/
Se avesse lo schienale un po’ più alto sarebbe la liseuse perfetta.