SULLA VIA DELLA SETA
Un vecchio detto popolare recita: ” l’Epifania…tutte le feste porta via ”.
L’Epifania, tempo di scoperta e di adorazione non può che riportarci con la mente ai tre Magi e al loro lungo viaggio che sottolinea il desiderio dell’uomo di continua ricerca. Il viaggio porta a prendere contatti, a conoscere nuove realtà, a confrontarsi con le insidie che si trovano lungo il percorso. Il viaggio è scoperta di se stessi.
E’ innato nell’uomo il desiderio di viaggiare e creare nuove relazioni per crescere e progredire, perché è solo dalle relazioni che può nascere una nuova cultura.
Il giorno dell’Epifania abbiamo visitato la mostra “Sulla Via della Seta”. Secoli fa mercanti, pellegrini e soldati, intrapresero lunghi viaggi attraversando montagne e deserti per conoscere popoli lontani e scambiare beni di lusso. Lentamente si crearono quei percorsi riassunti con il suggestivo termine di “Vie della Seta”.
Attraversando le sale del Palazzo delle Esposizioni si compie un viaggio virtuale da Oriente verso Occidente, nell’arco di tempo che va dal VII al XIV secolo, incontrando le diverse culture che animavano le vie della seta. Tra le tante merci di scambio: perle, spezie, profumi, la seta è quella che presenta un maggiore fascino. Il sottilissimo filo prodotto dal baco da seta permette di realizzare un tessuto unico nel suo genere: elegante, raffinato, leggero e molto resistente; capace di tenere caldo in inverno e fresco in estate. La raffinata lavorazione, prerogativa un tempo solo dei popoli orientali, permetteva la realizzazione di tessuti nobili ed esclusivi che si diffusero in tutto il mondo allora conosciuto dando vita ad un fenomeno di globalizzazione del lusso. Principi, Papi e Re vestivano di seta, e la ricchezza dei mercati dava origine ad una nuova classe sociale conscia dei suoi privilegi e delle sue possibilità.
L’arte occidentale non poteva non essere influenzata dai drappeggi, dalla lucentezza e dai disegni ornamentali della seta. Madonne con bambino, Papi e Santi venivano così rappresentati avvolti dal nuovo tessuto. Ritorna alla mente l’Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano, in cui i Magi vestiti in lussuosi abiti regali rendono omaggio a Gesù Bambino identificandosi così nelle ricche famiglie borghesi che si inchinano al potere della Chiesa ma che mettono in luce soprattutto il proprio prestigio diventando i protagonisti dell’evento. Questa rappresentazione Sacra è strumento di propaganda degli Strozzi, la potente famiglia di Firenze che si dedicava al commercio delle stoffe, e ci porta a considerare questa pala d’altare come il trionfo dei loro tessuti preziosi. Il fulcro della composizione è il Magio più giovane: il suo abbigliamento è un inno all’ estrema ricchezza della stoffa. I veri protagonisti di tutta la narrazione sono gli abiti e i mantelli, o meglio ancora le loro fantastiche stoffe damascate e intessute d’oro.
Immediatamente dietro i Magi si vedono le figure dei due committenti: Palla Strozzi con il figlio Lorenzo. I Signori contemporanei si identificano con i Magi danno vita a due momenti storicamente lontani: da una parte la Sacra Famiglia racconta quanto è avvenuto secoli prima; dall’altra i personaggi e i costumi raccontano la società ricca del 1400 e estremamente orgogliosa di esserlo.
Il nuovo tessuto è ormai prodotto anche in Italia tanto che un tessuto filato a Lucca poteva essere confuso con uno Tartarico. I tessitori Lucchesi erano diventati bravissimi a copiare le tecniche ornamentali al punto tale da reinterpretare motivi e colori dando vita a inediti disegni.
Velluto, raso, broccati e damaschi verranno impiegati anche nell’arredo delle case. Tappezzerie e tendaggi saranno realizzati con questi tessuti fino a rivestirne le pareti.
Attualmente è in atto una rivalutazione di queste fibre naturali nell’arredamento e nell’abbigliamento alienandoci dalle fibre sintetiche e artificiali che, dagli anni ’40, in nome della modernità si sono ad esse lentamente sostituite. Il prodotto naturale rappresenta uno stile di vita che privilegia la salute e il benessere. Affascinante è l’allestimento del padiglione n. 7 della mostra dove le pareti sono coperte da pannelli rivestiti in seta con accostamenti cromatici molto raffinati. Anche le pareti dei nostri interni possono essere trattate con questo tessuto e lì dove è necessaria una manutenzione costante possiamo usare delle pitture ad acqua che conferiscono alla superficie del muro lo stesso effetto materico della seta.
La Seta: dal VII sec. un materiale ancora all’avanguardia.
Lascio un commento ad un mese di distanza dal vostro articolo perché solo due giorni fa ho avuto modo di visitare la mostra che lo ha ispirato, mostra che ho trovato, ad essere sincera, assai didascalica e in qualche modo deludente.
Molto più evocative le vostre parole e più interessanti le vostre considerazioni sul viaggio come percorso che ci conduce alla conoscenza in primo “luogo” (è proprio il caso di dire) di noi stessi.
E’ il viaggio, laddove più aspro ed impervio, a darci l’esatta percezione dei nostri limiti, a costringerci ad un continuo confronto con essi nell’anelito di un loro superamento, riempiendo i nostri oocchi di nuovi orizzonti ed imprimendo il nostro cuore e la nostra memoria di nuove emozioni e di un nuovo sapere. Come non finire, a questo punto, con una citazione di Bruce Chatwin: “Il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà la forma”
Lucilio, un romano del primo secolo, scrive all’amico Seneca e si dice stupito del fatto che i suoi viaggi non gli siano serviti per eliminare la tristezza che lo affligge. Seneca gli risponde: ‘Lucilio, devi cambiare d’animo, non di cielo’ e poi citando Socrate: ‘Perchè ti stupisci se i lunghi viaggi non ti servono, dal momento che porti in giro te stesso? Ti incalza il medesimo motivo che ti ha spinto fuori di casa, lontano’.(http://pistolato.wordpress.com/2009/06/20/seneca-i-viaggi-e-linutile-fuga-epistula-28/) Riguardo ai magi…speriamo che come loro possiamo arrivare ogni giorno ed alla fine di ogni piccolo viaggio alla Luce. Effettivamente il grande viaggio della seta continua! Articolo meraviglioso! Grazie Massimo & Marina!
Ciao Flavia. Grazie dell’apprezzamento e soprattutto della condivisione di un tale pensiero. E’ stato un piacere leggerti.
Certo la seta su tutta la parete puo”essere imegnativa, ma si possono immaginare riquadri o pannelli decorativi di grandezza contenuta che impreziosiscono la casa… Possono essere montati come quadri o come arazzi!
OK !!!! Massimo !!! Anchio non ha avotu pareti da seta !!!! Ma ho una amica che l’aveva (à Parigi) e ti posso dire che la doveva cambiare ogni 3/4 anni, (si tratta di N. CANINO). Alla fine, ha fatto levare tutto, per pinture molto piu facili da mantenere. Debbo dire che era piu incantevole prima !!!!!! bizzzz, M.
Caro Massimo, grazie, mi hai fatto compiere un nuovo affascinante viaggio lungo le vie della Seta e rivivere le emozioni provate visitando la mostra. Ma come sappiamo l’Oriente è ricco anche di tesori spirituali e già che ci siamo vorrei condividere con tutti voi una frase che ho letto oggi e che mi è sembrata molto bella: “La vita non è che una serie incessante di esperimenti”
Mahatma Gandhi
Eccellente. La metafora del viaggio mi ha sempre rapito: “Quando si va verso un obiettivo, è molto importante prestare attenzione al Cammino. E’ il Cammino che ci insegna sempre la maniera migliore di arrivare, e ci arricchisce mentre lo percorriamo”. (Coelho, “Il cammino di Santiago”. Libro regalato da Angelica). E’ un pensiero che mi è sempre appartenuto. Aggiungo il pensiero di Gandhi. Grazie.
“Très joli” il tessuto sulle pareti, stupendo !!!
MA GRAZIE MILLE PER LA PULIZIA !!!
à bientôt,bizzzz, Michèle.
Il giorno che mi potrò permettere le pareti rivestite di Seta, il problema delle pulizie non sarà mio. Ah! Ah! Ah!
Caro Massimo è molto interessante ciò che hai scritto sulla storia della via della seta nel suo viaggio dall’Oriente verso l’Occidente. Condivido la tua opinione sulla superiorità delle caratteristiche delle fibre naturali rispetto a quelle sintetiche ed in particolare sulla seta. Per quanto riguarda l’utilizzo della seta sulle pareti trovo sia una splendida idea che sicuramente valorizzerà un ambiente importante.
Marilena