Il senso del colore
Il nostro occhio è dotato di tre tipi di coni sensibili al Blu, al Rosso e al Verde. Possiamo vedere un elevato numero di tinte ma questa percezione deve essere stimolata per affinare maggiormente la nostra sensibilità cromatica.
Non tutti siamo in grado di cogliere le stesse sfumature se non opportunamente educati.
Il colore influenza il nostro sistema psicologico e le relative sensazioni fisiologiche. I colori caldi – in particolare il Rosso – attivano il sistema nervoso ortosimpatico stimolando le ghiandole surrenali con la conseguente secrezione di adrenalina ed accelerazione del battito cardiaco provocando stati di agitazione e di euforia.
I colori freddi – in particolare il Blu – viceversa calmano e rilassano, attivando il sistema nervoso neurovegetativo e parasimpatico. Sotto il profilo psicologico le implicazioni del colore sono molto interessanti anche perchè sottili e sfuggenti.
Nella scelta di un colore per la nostra casa, inconsciamente, esprimiamo bisogni profondi e comunichiamo messaggi inespressi. I nostri sentimenti sono il riflesso delle manifestazioni cromatiche che scegliamo legando intimamente la nostra vita interiore alla vita esteriore.
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Robert Barton, dell’Università di Durham in Gran Bretagna, ha rilevato, statisticamente, un legame tra il colore delle divise dei giocatori e il numero delle vittorie conseguite, scoprendo che il rosso è il colore dei vincenti. Secondo lo studioso il rosso potrebbe avere un effetto biologico stimolando la produzione di testosterone (ormone sessuale maschile che rende più aggressivi) favorendo un gioco più agguerrito, oppure un effetto psicologico sugli avversari, che, consapevoli di dover fronteggiare un rivale rosso, cioè molto pericoloso, partono svantaggiati. Che la luce abbia effetti biologici non deve stupire, l’azione dello spettro della luce ambientale è in grado di alterare i cicli circadiani. Il legame tra emotività e colori è tanto più intenso quanto più ci addentriamo nelle patologie: le sfumature del blu sono preferite da chi è rapito da una “costante malinconia”, per dirla come Emily Dickinson, tant’è che la depressione viene chiamata dagli anglosassoni blue, anche se il colore indicato dai depressi per descrivere il loro stato d’animo è il grigio. (vedi “grigio come la depressione” al sito http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Grigio_come_la_depressione/1342002). E’ possibile cambiare la percezione dei colori lavorando sulla sfera emotiva, emozionale e quindi culturale.