A PEZZI

DSC_0485 copiaIl mondo della majolica cattura sempre la mia attenzione. Ho trascorso molto tempo tra le ceramiche di Deruta e la cosa che più mi intrigavaDSC_0498 copia era vedere le mjoliche antiche ricostruite oppure l’assemblaggio di diversi pezzetti di ceramiche dipinte, ritrovate nei campi, esposte nel museo della ceramica. Sarà per questo che adorai subito Gaudì proprio per l’uso della ceramica nelle sue opere, prima ancora  della genialità nella sua espressione architettonica, che restava l’elemento più affascinante in connubio con la ruvida e vile pietra.

In effetti il Genio lanciò una vera e propria moda in Catalogna ed ancora oggi parecchi artisti ne restano affascinati usando questa tecnica come DSC_0487 copiasingolare mezzo espressivo. Niki de Saint Phalle ricopre le gigantesche sculture del Giardino dei Tarocchi con piastrelle disponendole in  un ordine misurato e anche lì, come nella grande scultura de “Il Castello” dopo un sogno rivelatore, l’artista dispone in un disordine generale una infinità di frammenti di mattonelle ma sempre con la gestualità controllata dalle mani e dall’occhio che è solo dell’artista, spingendo l’“effetto Gaudì” vertiginosamente all’ennesima e travolgente potenza. E’ per questo che noi nei nostri lavori diDSC_0504 copia ristrutturazione raccattiamo qualunque frammento o ritaglio di mattonella che avanza dai rivestimenti di un bagno o di una cucina. Forme uniche, particolari che catturano la nostra attenzione che non è molto chiara alle maestranze le quali mettono da parte tutto questo materiale e che poi lo caricano nel cofano della nostra macchina. Già abbiamo raccontato della ristrutturazione DSC_0734 copiadella nostra terrazza descrivendo il  particolare disegno della pavimentazione  che ha dato origine  a scarti di mattonelle dai tagli interessanti, soprattutto gli elementi a triangolo molto acuti. Osservavamo queste forme originali e piano piano nella nostra mente i pezzetti venivano assemblati per dare origine a forme astratte nelle quali si potevano interpretare figure antropomorfe. L’idea era quella di realizzare un piano per un tavolo da esterni che entrasse in dialogo con il rivestimento del pavimento ma che si staccasse da esso per un diverso linguaggio formale. Dopo una prima elaborazione i vari elementi che compongono il mosaico, disposti nel rispetto di precise regole compositive, sono stati numerati ed incollati su un piano di legno della DSC_0739 copiadimensione desiderata e quindi si è proceduto alla stuccatura delle fughe. La lavatura finale non poteva che essere ad opera di Marina data la pazienza e la precisione richiesta nel lavoro. Il materiale stesso mantiene la sua impermeabilità, resiste al gelo e non necessita di particolari manutenzioni, basta utilizzare un buon prodotto sgrassante ed acqua per mantenere l’aspetto originale della superficie. Abbiamo progettato la DSC_0758 copiastruttura di metallo  in modo da non bloccare l’immagine lasciando liberi i quattro lati del pannello. Nella parte cava delle quattro gambe sono state inserite, a scomparsa, delle piccole ruote per facilitare il trasporto del tavolo. Arduo è stato fare comprendere al fabbro il perché di certe scelte formali che potevano sembrare complesse –i soliti architetti-, scelte che a dire la verità non sono state comprese nemmeno a lavoro ultimato.

Un tavolo dalla grande personalità in grado di accogliere comodamente gli amici.





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