IN/CUBO

Nel nostro girovagare non poteva mancare una sosta a Torino. Passeggiando al Valentino ci imbattiamo in un IN/CUBO… il portale cubico che vuole rendere i torinesi sempre più partecipi e protagonisti nella riflessione sull’inquinamento causato dai nostri consumi quotidiani.

la proporzione copiaI ragazzi del collettivo PLinTO hanno realizzato un grande portale quadrato, in griglia di acciaio e riempito di imballaggi di scarto, che 1700 bottiglie di plastica copiaincornicia il fiume Po e sintetizza, nel suo titolo – IN/CUBO – la paura di quanto possa  avverarsi se continuiamo a non rispettare l’ambiente nel quale viviamo.    Questa istallazione rientra nella prima edizione del progetto River Eyes Torino con la finalità di stimolare i cittadini torinesi alla riflessione sul valore sociale e naturale dei fiumi della loro città e sul loro stato di salute “rielaborando secondo il proprio sguardo ciò che il patrimonio fluviale rappresenta o potrebbe rappresentare un domani se considerato più centrale nella vita cittadina di quanto sia stato fino ad ora.” Attraverso il linguaggio artistico si vuole celebrare uno dei simboli naturali di Torino –il suo fiume- restituendogli il  posto naturale nell’immaginario dei cittadini facendolo diventare spunto di riflessione sul suo passato industriale ed il suo presente nella nuova potenziale Smart City.    download (1)L’idea del progetto è nato su iniziativa di due ragazzi durante il loro servizio civile. Lavinia Di Francesco e Mariano Piccolo osservando attentamente la pianta della loro città hanno ascoltato quanto questa raccontava. L’identificazione di una grande “E” disegnata dai fiumi nel territorio ha suggerito di segnare quattro punti con delle istallazioni e da qui è nata l’idea di un concorso artistico di comunicazione ambientale “River Eyes Torino”.13 Kg di rifiuto plastica all'anno per ogni torinese  copia

Fra il Marzo e il Maggio dello scorso anno, in quattro settimane, le opere d’arte sono state insediate nel tessuto urbano. Uno stormo di uccelli sulla Stura nel Parco della Confluenza; il fotogramma Spazio Temporale Frame Number Zero alle ex acciaierie Vitali segna il punto della Dora; il miniorto-panchina dei messaggi in bottiglia al mausoleo della Bela Rosin è sul Sangone ed, infine, l’IN/CUBO del Futuro collocato agli Imbarchini nel parco del Valentino con l’obiettivo di rendere tangibili i segni dei cambiamenti di Torino negli anni leggendoli attraverso i fiumi che vi scorrono, riflettendo sulle tematiche dello sviluppo sostenibile e creando occasioni di produzione artistica e di riflessione.

L’attenzione è così concentrata in questi quattro punti della città. Gli organizzatori comprendono che per mentalizzare la cittadinanza non bastano  le sole  istallazioni artistiche ma occorre essere “martellanti”. Così fino al 30 novembre è possibile partecipare ad un nuovo concorso che si concentra sul linguaggio cinematografico sulla scia di quanto impostato nella prima edizione del River Eyes. Giovani tra i 18 e i 35 anni, appassionati di cinema, sono invitati a presentare i loro cortometraggi trovando del tempo per capire come contribuire all’immaginazione di tutti.

 





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