casa d’artista

Spesso mi sorprendo nell’immaginare la vita che si svolge al di là delle facciate degli edifici. Case vissute solo di sera oppure piene di quotidianità o di un regolare e programmato svolgersi della vita… o, anche, case alternative in cui il fermento creativo le rende uniche. Vite pulsanti che, se non si lasciano aprire, possono restare Open studio Laura Grosso 3 copianascoste per sempre. Case in cui si abita, si vive e si crea rappresentano una realtà al di fuori dei canoni tradizionali e convenzionali. Sono  le case-studio degli artisti, dei creativi che segnano, come tante piccole tessere, la costruzione di un inaspettato mosaico di idee e bellezza all’interno dei nostri quartieri. Mi piace DSCN6477 copialavorare e impegnarmi nell’atto creativo nella casa in cui vivo, forse perché sono stato sempre affascinato dallo studio del papà architetto del mio amico d’infanzia o da quello di Giovanni, scultore che ha guidato la mia formazione. In queste case non riuscivo a definire il confine tra lo spazio creativo e quello abitativo che si fondevano e si invadevano reciprocamente. Un laboratorio di continua ricerca che non permetteva l’ordine convenzionale dove anche un pranzo o prendere un tè sembrava diventare una performance artistica.

Open studio Laura GrossoE’ per questo che mi piace l’iniziativa di Laura Grosso che ha permesso ai più curiosi di scoprire il suo spazio privato, aprendo al pubblico la casa-studio al Nuovo Salario, dove vive e lavora insieme al marito Antony Lombardi, con l’obiettivo di aiutare a far superare la naturale ritrosia che molti dimostrano nei confronti dell’arte facendo leva proprio sulla curiosità. Con i suoi Open-Studio Laura dà la possibilità a molti di mettere piede nella sua realtà privata, altrimenti celata, compiendo anche un passo psicologicamente da non sottostimare: l’artista accetta di manifestare se stessa ed il proprio spazio di lavoro. Amici, qualche critico, altri artisti avevano il privilegio di muoversi in questo spazio, 8 copiama con l’apertura dello studio ecco che anche il visitatore occasionale può diventare protagonista e la sua curiosità diventa momento di ricerca e approfondimento, occasione per prendere contatto con l’arte, veicolato con l’artista, oltre che attraverso il suo lavoro. Mi muovo tra i suoi quadri  e vengo coinvolto nei colori, nella materia e nella luce. La luce è la protagonista della realtà fino a trasfigurarla. La luce è l’elemento che più di ogni altro spiega l’essenza del luogo destinatoOpen studio Laura Grosso 4 copiaal particolare lavoro del pittore: la luce varia la sua intensità ed il suo carattere nel trascorrere delle ore, delle stagioni, relazionandosi con le qualità dimensionali e materiche delle superfici che incontra. La grande finestra corre lungo tutta una parete dello studio proprio perché è in questo spazio in cui prevalgono il fare, la sperimentazione e i tentativi. Circondato dai suoi lavori mi sembra essere al di fuori dei condizionamenti accademici in una dimensione che allontana l’imposizione dell’uomo sulla natura riempiendosi di echi che rimandano alla lezione di Cézanne e alla pittura “en plain air”.  L’open-studio si presenta così come l’occasione di un viaggio, una esperienza di vivere l’arte nel cuore segreto dell’artista. E’ un invito a fermarsi, a sostare perOpen studio Laura Grosso 9 copia chiacchierare e conoscersi, per conoscere la sua officina, con il suo ordine e disordine. Lo studio dell’artista è la sua vera e propria casa, il suo spazio vitale, dove si propone più autenticamente e dove è osservatore di se stesso, del suo lavoro e del suo incessante operare.

La casa di un artista è il ritratto di chi la vive, probabilmente il più riuscito autoritratto, il più introspettivo, il più autentico.





Licenza Creative Commons