HOME CARE PREMIUM

Vorrei augurare a tutti Buon Natale, scrivendo di speranza. Del resto il Natale cos’è se non un annuncio di Speranza?? Cerco di andare per ordine. Nella mia complessa esperienza professionale mi sono occupata davvero di molte cose: formazione e orientamento al lavoro, comunicazione, bilanci di competenza, gestione di progetti sociali complessi. Eppure, questa volta sento che sto partecipando ad una sfida organizzativa e sociale che lascerà il segno. L’ex gestione INPDAP, oggi INPS ha lanciato un Progetto: Home Care Premium, per aiutare le persone non autosufficienti a rimanere nella propria casa. Perchè non c’è un posto migliore della tua casa, così riporta lo slogan.  http://www.inps.it/portale/default.aspx?iMenu=1&iNodo=8401 Questo progetto, innovativo e sperimentale di assistenza domiciliare prevede, per tutti i dipendenti, i pensionati (ex gestione INPDAP) per i loro coniugi conviventi, e per i familiari di primo grado, la possibilità di avere un contributo economico mensile per l’assistenza domiciliare e altri servizi integrativi in base alle esigenze di ciascuno (domotica, telesoccorso, teleassistenza, pasti a domicilio, trasporto, centri diurni…) L’ispirazione progettuale è quella di valorizzare, per le persone non autosufficienti, la vita all’interno della propria casa. La storia personale, i ricordi, la rete sociale, si intrecciano per mantenere viva, all’interno della propria casa, la dignità personale, che rappresenta in fondo, il valore stesso della vita. Certo, la casa a volte deve subire piccoli mutamenti. Una doccia con maniglie al posto di una vasca, l’eliminazione di gradini o dislivelli, l’eliminazione di fastidiose porte che non agevolano i passaggi, un letto più comodo, mobili più bassi… ma il valore di poter rimanere a casa propria, coltivando le proprie abitudini, la propria rete sociale, le proprie amicizie, rappresenta un nuovo modo di immaginare la vecchiaia. La vita, in effetti, si è allungata, ma non nella medesima proporzione la qualità della stessa, per questo è necessario immaginare nuove e moderne forme di welfare. Ma dov’è la buona notizia che avevo annunciato che può alimentare la speranza? La buona notizia è che il progetto su scala nazionale funziona rispondendo solo al criterio dell’eccellenza, che questo progetto fa emergere una parte significativa di lavoro domestico non regolare: a novembre 2013 grazie ad Home Care Premium sono state assunte 7.880 Assistenti familiari, a cui è garantita formazione e accompagnamento, inoltre sono state assunte dagli Ambiti territoriali, 910 Assistenti Sociali abilitate, sono entrate a far parte del progetto circa 19.000 utenti che oggi sono regolarmente assistiti. La buona notizia è anche che in questo Paese ci sono molte persone che lavorano con passione e intelligenza, e poi che che si possono sburocratizzare le procedure, che si possono condividere le banche dati istituzionali, che si può lavorare in rete, condividendo competenze tra nord e sud del paese; che la comunicazione, anche quella istituzionale, per essere efficace, può viaggiare veloce su Facebook. La buona notizia è che a fronte di tanta solitudine tra gli anziani e i disabili, c’è altrettanta solidarietà tra le persone. Non sempre, infatti, i nostri condomini sono luoghi di solitudine e di indifferenza: la buona notizia è che anche nelle grandi città, ci si occupa dell’anziano della porta accanto. La buona notizia, infine è che in questo Paese si può lavorare per progetti sociali di eccellenza, e che il Welfare si può innovare non solo con complesse teorie, ma nei fatti. Buon Natale, dunque, a tutti, io sono sicura che Jafamo!





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