room & breakfast
Girare nel modo migliore: senza metodo.
Quando ci prepariamo per una vacanza cerchiamo sempre di essere precisi, organizzare un viaggetto progettando quanto si vuole vedere e quanto si vuole fare… ma, puntualmente, la nostra partenza è istantanea, possiamo dire, irrazionale e, apparentemente immotivata. Non importa la distanza o quanto tempo abbiamo a disposizione; possiamo percorrere anche solo pochi chilometri di tragitto perché ovunque troviamo un buon motivo per fermarci. A noi piace spremere le città o i piccoli borghi che visitiamo: li consumiamo, saliamo e scendiamo strade e scale, tra luoghi abbandonati e edifici in restauro dove affiorano affreschi ricoperti, stucchi, architetture sepolte. Finestre medievali spezzate da aggiornamenti neoclassici… in una sequenza interminabile. Nel momento della scoperta è bello realizzare di quanto si sa, di quanto si è già visto, tanto che nella memoria tutto diventa un solo luogo, recuperando l’emozione di quanto si è visto la prima volta.
Ci è accaduto anche quest’anno per la nostra breve vacanza.
L’idea iniziale era: Parigi! Trascorrere ancora una volta giornate interminabili in questa città che amiamo. Invece lo spirito inseguiva con ossessione paesaggi che permettessero all’occhio di spaziare e alla mente di immaginare.
Navigando in rete la nostra attenzione è stata catturata dalle piccole immagini di un Room & Breakfast che comunicavano ricercatezza e amore nel recupero di una antica struttura. Le ceramiche, con la freschezza dei loro colori, la luce riflessa sui muri di calce che incorniciavano il paesaggio blu di cielo e di mare. Ecco cosa stavamo cercando! Inseriti i dati, c’era una stanza disponibile e così, come ci suggeriva la prenotazione, abbiamo fatto la valigia e siamo partiti.
La macchina è stata parcheggiata, per non essere più presa, se non per il ritorno. Carichi dei bagagli, assistiti dal canto delle cicale, ci arrampichiamo per le ripide scalette che ci portano nella piazza di Pontone, in Costiera Amalfitana. La chiesetta si affaccia sulla piccola piazza e, sotto l’arco, alcune persone riposano al fresco. Ancora scale per arrivare al cancello dell’Antico Episcopio, Room & Breakfast, nel quale avremmo trascorso, serenamente, alcuni giorni che si apre sul sagrato della chiesa di S.Filippo Neri.
Non è uno degli innumerevoli B&B dai discutibili interni spersonalizzati o desiderosi di darsi una autenticità. L’Antico Episcopio è all’interno della struttura medievale situata nel piccolo borgo, adagiato sul costone, che domina Atrani ed Amalfi. La nostra attenzione è stata catturata dal rispetto del recupero di questa struttura, e dalla cura nella scelta dei materiali e della loro posa in opera. Nulla è dato al caso, e traspare una attenzione ed un amore che va al di là della logica del guadagno. Una ospitalità delicata, che privilegia il senso di una autentica accoglienza.
La nostra camera, è una delle poche presenti nella struttura. Un ampio spazio a doppia altezza è stato adattato a camera con un bagno interno e il letto sistemato sul soppalco. Una soluzione intelligente, questa, per risolvere il problema tecnico della superficie del bagno, la cui altezza occupa anche il volume del sotto-letto. Intanto, sul soppalco, si più girare intorno al letto percorrendo il passaggio sospeso alla trave che taglia la stanza nella sua larghezza, soluzione che permette di liberare lo spazio sottostante dall’ingombro di fastidiosi pilastri. La cura del dettaglio e la precisione nella posa in opera dei sanitari nel bagno, in relazione perfetta con le mattonelle di rivestimento, è l’espressione di un pensiero attento. La volontà di non creare una semplice camera da letto, ma uno spazio che permetta anche un momento di relax sul comodo divano, è il segno di un pensiero di chi sa viaggiare e desidera anche un momento di soggiorno nella propria camera, dove non ci si debba necessariamente sedere sul letto e dove si possa essere autonomi nel prepararsi un caffè, per cominciare bene la giornata.
Al mattino la colazione è servita in una sala luminosa, ariosa e accogliente, che predispone l’anima a belle escursioni e lunghi bagni al mare. Buone cose fatte in casa si possono consumare al tavolo apparecchiato con gusto dove Ikea si relaziona con le belle ceramiche di Vietri, che fanno sempre da padrone. Dalla simpatica scala rivestita in mattonelle di Vietri, si accede al solarium da dove la vista sul mare è incantevole e dove si possono trascorrere ore immersi in una bella lettura; oppure si scende alla scoperta del piccolo chiostro.
La curiosità non si può arrestare, e così non possiamo fare a meno di fare gli sfacciati: chi è che si è occupato del recupero? Il velo è subito caduto: Anna Fimiani è l’architetto che ha curato il recupero della struttura ed ora gestisce questo suo business. Non poteva essere altrimenti!
Era come se avessimo percepito qualcosa di speciale che, in effetti, si è andato via via esplicitando nel corso dei giorni. Con Anna è nata una simpatica confidenza, e così lei si è espressa molto liberamente. L’impianto architettonico faceva parte dell’Episcopio ed era la residenza estiva del Vescovo di Scala. Il tempo ha fatto cadere nell’oblio l’intera struttura che diventava un deposito di materiali di risulta dei lavori che si svolgevano a Pontone. Anna racconta dell’emozione che provava nell’infilarsi in questi spazi che, percorrendoli, “le dicevano che cosa doveva fare”. Nulla dell’impianto è stato stravolto: la scalinata di accesso, liberata dai detriti, era come tutte le scalinatelle, lunghe lunghe,che sono presenti nei paesi amalfitani. Per rispondere alla sicurezza, l’architetto li ha rivestiti utilizzando la pietra del posto, regolarizzandoli. Una antica cisterna sarà recuperata per realizzare una piccola piscina riscaldata per i mesi più freddi e garantire un’accoglienza oltre “la Stagione”. E poi… aperta una piccola porta in metallo ci fa entrare nella cripta che è proprio sotto la chiesa di S.Filippo Neri. Muri bianchi pieni di luce invitano a pensare ad uno spazio ottimo per eventi culturali o mostre.
Il tutto in un clima sereno e riservato.
Anna, grazie alla sua curiosità e alla sua professione ha potuto indagare, scoprire il suo Territorio. A Minuta, dalla piccola piazzetta si possono vedere i resti della Basilica di S.Eustachio e la Torre dei Ziri, Nella chiesetta dell’Annunziata è conservata una cripta con degli affreschi interessanti che, come quello della Madonna col Bambino sulla lunetta della porta centrale, riportano al gusto giottesco. E così via: con lo scooter ci si muove velocemente tra Ravello, Scala dove nella cattedrale di S.Lorenzo si rimane affascinati dal delicato pavimento in ceramica, Santa Maria dei Monti, Santa Caterina, San Giovanni dell’acqua… e la via dell’Acqua e la valle delle Ferriere. Scendendo la scalinatella da Pontone entrando ad Atrani sembra di attraversare un disegno di Escher, mentre scendendo ad Amalfi, tra gli odori di limoni e menta, si riscopre la grandezza della Repubblica marinara. Gioielli che fanno apprezzare il nostro Paese che è senza fine, così come è senza fine il desiderio di scoprire. Ogni piccolo borgo nasconde tanto altro, distinto per secoli e civiltà; persino negli interventi urbanistici abusivi. Noi siamo questo: civiltà che muore per poi continuare a vivere nei monumenti che, come fossili, conservano per sempre quello che è stato.
Sembrava di essere lì! Che dono di descrizione vive ed efficace! Credo che prenderò lezioni per imparare a guidare il motorino o la sfango con una smart? … 😉