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Salus Per Aquam

Partecipo al convegno “Architettura e design. Gli spazi del benessere e dell’igiene” nella convinzione di poter uscire dalla Casa dell’Architettura con una formazione tale da poter dare risposta a tanti dubbi che attanagliano la mia professionalità. E invece nel corso dei vari interventi non vedo che confermare quanto acquisito dall’esperienza nel lavoro continuo e meticoloso, esercitato in questi anni. Nulla di più.

Mi sarebbe piaciuto potervi raccontare qualcosa di nuovo, di inedito; mentre invece vedevo scorrere nel pensiero tante idee, tante emozioni, che basta leggere alcuni post di questo blog per trovare una sintesi di quanto è stato relazionato, in maniera incerta, nel convegno.

Ma ci voglio provare a dire qualcosa di personale.

Più volte abbiamo trattato del tema dell’acqua. L’Acqua, l’elemento che è alla base della nostra vita, e che oggi facciamo tanta fatica a comprenderne il valore. Ho il capogiro quando penso a questo elemento che ha viaggiato milioni di chilometri nello spazio per poi cadere, sulla Terra, con una pioggia di meteoriti durata 20milioni di anni. In futuro, ogni volta che l’uomo aprirà un rubinetto; ogni volta che si laverà con dell’acqua fresca; ogni volta che berrà un sorso d’acqua, questa sarà la stessa che è arrivata  sulla Terra 4miliardi di anni fa.

Niente di più naturale per trovarvi una dimensione di sacralità: l’acqua fonte di vita sulla nostra Terra. Gli Hammam, luoghi di lavaggio e benessere, avevano una connotazione religiosa molto importante, dove ogni islamico doveva recarsi per purificare il corpo e l’anima. Nel tempo, alla dimensione spirituale della cura del corpo, veniva affiancata anche una dimensione sociale e i filosofi greci dissertavano, con i loro giovani discepoli, nel ginnasio. Saranno i romani a compiere la fusione dello spirito arabo con quello greco: la nascita delle Terme fu una innovazione tecnologica e sociale. “Mens sana in corpore sano” presupponeva un confort che era strumento di consenso politico.

Nel medioevo l’abbandono di questi impianti vedrà l’utilizzo delle vasche termali per la pratica del Battesimo che, al tempo, avveniva ancora praticato per immersione.

E’ interessante l’idea che, così come alla costruzione degli enormi impianti termali nella Roma Imperiale coincideva la decadenza del sistema, oggi alla realizzazione di eleganti ed esclusive Spa  coincida la decadenza della nostra civiltà.

 

E’ per questo motivo che il bagno delle nostre case assume una valenza sempre più forte. Nel corso dell’evoluzione degli spazi nella casa abbiamo visto il fondersi di ambienti che nel tempo erano confinati nel loro ruolo. Ingressi, luoghi di accoglienza, che si aprono nel soggiorno; cucine che si relazionano e si fondono con la zona pranzo annullando la netta distinzione tra il luogo dove si mangia e quello dove si cucina.

spa copiaGli spazi si aprono, ma il bagno resta un ambiente chiuso. La fissità dei componenti, vasche, docce, sanitari, che si relazionano con le pareti, rende lenta l’evoluzione di questo luogo di confort. Eppure sono in molti a pensare di trovare tranquillità e ispirazione per risolvere i problemi del quotidiano, proprio qui: nel bagno.

Credo che la fusione del bagno con lo spazio casa sia in evoluzione.

Dopo una tendenza ci si aspetta sempre il contrario. Da luogo chiuso e isolato della casa, lo sviluppo del bagno sta nel suo essere luogo da vivere, funzionale, ma anche luogo dove l’anima si rinfresca. Il bagno resta sempre uno spazio privato ma che vuole essere anche esibito.

“Spazi bagno” si aprono nelle camere da letto creando luoghi da condividere nell’intimità. I componenti degli arredi si staccano dalle pareti invadendo lo spazio: lavandini posti al centro del bagno, così come le vasche che, nel design contemporaneo, evocano quelle antiche in ghisa, sogno proibito per i più a causa della mancanza di spazio.

La vasca da bagno si inserisce nella volumetria architettonica inglobata dalle pareti o, dove possibile, incastrata nel pavimento. Il box doccia lascia il testimone allo “spazio doccia”, vero e proprio ambiente aperto nel locale bagno, dove il piatto doccia si integra e si fonde con la pavimentazione ed è separato con una grande vetrata dal resto dello spazio. I sanitari si fondono sempre di più con apparati tecnologici; i soffioni sono integrati nel soffitto e l’illuminazione è studiata appositamente per la cromoterapia. La produzione dell’energia elettrica necessaria viene fornita da generatori di corrente, istallati all’interno della rubinetteria, al passaggio dell’acqua.

Il design dei sanitari, con un nuovo approccio morfologico, si allontana sempre di più da quelli classici ai quali siamo stati per decenni abituati, impiegando legno, vetro ed altri materiali che partecipano alla frantumazione dell’idea della tradizionale porcellana.

Scarichi insonorizzati, tecniche di profumazione, chiusura rallentata delle tavolette del WC sono solo alcune delle innovazioni nel bagno contemporaneo. Non è di  minore importanza l’attenzione al risparmio idrico: con le nuove tecnologie siamo passati da un consumo di 9 litri a 4,5 litri pro capite. Uno spazio, quindi sempre più estetico, ma molto funzionale, che tiene conto del Valore della Risorsa “Acqua”.

Nella nuova idea dell’arredobagno, ruolo fondamentale lo abbiamo noi progettisti che dobbiamo rispondere a una evoluzione degli stili di vita sempre più liberi nel momento forte, che è quello dell’acquisto. Forse proprio qui serve una buona formazione che fornisca al professionista le competenze necessarie per comunicarle al cliente nella scelta di soluzioni innovative ma che, senza dubbio, richiedono un impegno economico differente. Il prodotto sanitario nel bagno ha un ricambio lento ed il mercato preferisce offrire soluzioni economiche, senza pensare che il lato tecnico ed il consumo dell’acqua dovrebbero fare scegliere un prodotto di qualità.

La produzione di Civita Castellana resiste proprio perché punta su questa qualità e sul design, difendendosi così dall’importazione selvaggia.

Arriveremo ad avere un design talmente raffinato, tanto da volerlo presentare ai nostri ospiti, fino ad arrivare all’assurdo di Bunuel nella surreale scena del film “Il fantasma della libertà”.

Un rovesciamento dei costumi è in atto e ci inviteremo tutti a cena, seduti su comodi water, intorno al tavolo per discutere di arte, teatro e problemi ambientali.

Non dimenticherò mai la faccia di mio padre quando, durante i lavori della mia casa, vide la “tazza” ed il “bidet” perfettamente allineati lungo la parete della mia camera da letto… non tradì alcuna emozione quando gli dissi –scherzando- che andavano posizionati lì.

Un secco “Mha!” sentenziò una leggera disapprovazione, unita alla consapevolezza che le cose stavano cambiando.

E’ allora che ho pensato che la fusione del bagno con la casa, stava diventando una realtà.





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