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Pensieri

Una strana giornata oggi… sono in attesa della consegna dei materiali nel mio cantiere, e mi ritrovo a vivere in un altro tempo rispetto al nostro, sempre frenetico e scandito.

Sono seduta su di un muretto a fare nulla, aspetto, e quindi ho il tempo di guardarmi intorno, di osservare con attenzione quel luogo familiare ma che abitualmente attraverso senza sostare, con mille pensieri per la testa … quindi distrattamente.

RIMG0850 copiaDicevo: sono seduta e sento un rumore  costante e regolare di una ramazza fatta con delle fascine che una signora, un po’ su con gli anni, utilizza per spostare gli aghi di pino che si sono accumulati fuori dalla casa in cui vive. In realtà sta sistemando uno spazio comune perché vive in una palazzina con altre otto famiglie. Si dedica alla manutenzione di quello che ritiene uno spazio anche suo, condiviso.

Tra le case e la strada di accesso ci sono degli appezzamenti di terreno, uno per ogni appartamento, i cosiddetti “orti urbani”. Dopo aver finito di rimuovere gli aghi di pino, con una zappa la signora si avvia a sistemare le sue colture nell’orto, ma non prima di aver rimosso le erbacce che crescono a ridosso della sua casa, lungo il vialetto di accesso.

Poco distante un uomo raccoglie erbacce e foglie, che il vento ha sparpagliato in giro.RIMG0870 copia

Accompagnata dallo scandire costante della ramazza, mi sono avvicinata, incuriosita, ai rettangoli di terra recintati; ognuno con caratteristiche diverse… personali.

C’è chi ha realizzato un pergolato sistemando il tavolo e le sedie per riposare e godere il fresco in Estate all’ombra della vite, oggi piena di grappoli.

Altri orti sono ben strutturati ed organizzati per fornire insalate, pomodori, limoni, zucchine…

Il fruscio della ramazza è il suono del lavoro meticoloso, costante, che accompagna questa mia riflessione  e mi trasmette un senso di serenità, di calma. Si percepisce il trascorrere del tempo, un tempo pieno, attivo,  fatto di creazione; certamente non è un tempo “subito”, che esiste unicamente per essere trascorso.

RIMG0853 copiaQueste sono case costruite nel 1938, case come se ne trovano ancora in diversi punti della città di Roma. Sono  fatte per vivere con la famiglia numerosa, con spazi esterni dove i bambini possono giocare, dove gli inquilini possono chiacchierare e conoscersi tra loro, aiutarsi a vicenda. Un sistema di edilizia sociale che permetteva l’autonomia dell’individuo anche in età avanzata. Una dimensione dai ritmi lenti ma in sintonia con il passare degli anni.

Durante questa mia attesa sono stata testimone di un via vai di persone, di età diverse, che si sono relazionate tra loro.

Questo vecchio condominio, così strutturato, accoglierà una nuova giovane coppia che lo ha scelto proprio per queste sue peculiarità.

Vivere una vita serena, in un contesto in cui le persone non si sentano mai sole, con il desiderio di stare con gli altri e la consapevolezza che se ci sarà bisogno qualcuno si prenderà cura di noi…questa è “avanguardia” oggi.





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