Entriamo nella Cucina della Nonna

Ho conosciuto Antonio Rizzuto, ad Agrigento, durante una delle mie tante esperienze lavorative.

Antonio è un raro caso di giovane economista creativo. E’ uno dei principali protagonisti del Progetto Favara Cultural Park, di cui ho già parlato nel Post SiciliaIMG_1040 copiaE’ docente universitario e ha maturato la sua esperienza in importanti imprese.  Per fare esperienza ha viaggiato in Italia e all’estero, ha vissuto al nord, ma nel tempo libero sogna di tornare a casa e di lavorare per migliorare la sua terra e per creare progetti innovativi, valorizzando materie prime, maestranze e “cervelli” made in Sicilia.

Nasce così la sua idea: Cucine della Nonna.  Questo progetto imprenditoriale riunisce artigiani, professionisti e giovani laureati di Agrigento.   L’idea di partenza è quella di immaginare una cucina capace di valorizzare i concetti legati alla tradizione, alla famiglia ed al benessere psicologico delle persone che la vivono quotidianamente.

Vi ricordate le cucine di campagna? E quelle delle case di città, prima degli anni 40? Le cucine di allora non avevano ancora subito l’influenza della “cucina all’americana” ed erano strutturate in blocchi separati.  Proprio così sono progettate le Cucine della Nonna: IMG_1042 copiablocco fornelli,  blocco lavello, blocco dispensa con frigo  inserito; tutto realizzato interamente con materiali naturali e prediligendo l’utilizzo di tecniche    artigianali.

La prima collezione progettata si chiama Arte Classica ed è una  linea che si  ispira alle radici  siciliane e in particolare alle baronie di fine Ottocento.

Oggi il marchio Cucine della Nonna, con  i suoi moduli separati e il tavolo multifunzione al  centro, proprio come le case delle nonne, può  ritenersi il brand più rappresentativo in Italia di  una cucina cosiddetta all’italiana.

Progettate  per occupare un ruolo centrale nella casa, per essere sociali, per essere vissute, abitate; sono cucine dove mangiare con gli amici, fare i compiti mentre la mamma prepara la cena, dove leggere un bel libro appoggiati al tavolo o, dove semplicemente ascoltare la musica assumerà un sapore tutto nuovo e diverso. L’intera struttura dei mobili viene realizzata interamente in legno massello e le diverse finiture sono al naturale, usando la gomma lacca o la cera d’api. Si può dire che la riscoperta, la valorizzazione e l’utilizzo di antiche e pregiate tecniche artigianali sia al giorno d’oggi una vera innovazione in tema di uso dei materiali. Con questi processi si ottiene una cucina a “formaldeide IMG_1043 copiazero”, senza nessuna emissione di sostanze dannose per la salute. Nella collezione “Natura” alcune piante selezionate possono essere inserite nei vari blocchi mediante una teca integrata. Queste piante hanno la funzione di assorbire formaldeide ed emettere nell’aria ossigeno. (Se siete interessati al progetto Formaldeide Zero sul Blog di Cucine della Nonna il tema è approfondito).

Nelle Cucine della nonna, per la realizzazione dei piani di lavoro, non vengono utilizzati materiali sintetici o frutto della trasformazione industriale, viene invece prediletto l’uso di marmi italiani, riconosciuti nel mondo come materiali di pregio ed esclusivi. L’azienda è oggi in una fase di startup, cioè di progettazione, di ricerca e di sviluppo nazionale ed internazionale.

A pensarci bene, ci è voluto un gran coraggio nel realizzare questo sogno in tempi così difficili per tutti; ma la volontà, l’entusiasmo e la passione sono le leve principali di questo progetto, e Antonio e il suo staff sono aperti a valutare idee, partner produttivi o distributivi. Qualunque idea che rientri nei valori del marchio sarà valutata ed approfondita.

Se volete contattarli direttamente questo è il loro sito www.cucinedellanonna.it , la mail è  info@cucinedellanonna.it





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