CASTELLI DI SABBIA

Qualche sera fa eravamo tutti riuniti per festeggiare un compleanno. Si sa, quando ci si riunisce in tanti, in contesti familiar-formali, i discorsi che si intavolano sono spesso effimeri e, a volte, superficiali; tanto per passare piacevolmente la serata. Chi era già radiosamente colorato dal sole, raccontava delle giornate trascorse in un meritato “far niente”, mentre, altri, erano particolarmente apprensivi per organizzare il trasferimento dell’intera famiglia, in un’altra capitale europea, per motivi di lavoro. Noi pallidi ed inconsapevoli che in realtà l’Estate era già inoltrata, ascoltavamo con cortese partecipazione. Le nostre vite, complesse ed interessanti, intrecciavano racconti a tratti surreali.

L’Estate arriva per tutti e così si ride e si ricordano aneddoti delle passate vacanze.

CASTELLO BANDIERAOggetto di ludibrio: l’articolo che racconta di come si costruisce il Castello di Sabbia secondo Renzo Piano. Spesso noi architetti siamo oggetto di divertenti ed accese discussioni. Evidentemente, come categoria professionale, siamo tra quelli che possono dare maggiore materiale su cui argomentare.

Noi non avevamo ancora letto l’articolo in questione e, probabilmente, non lo avremmo nemmeno letto se non fosse stato per i commenti coloriti che abbiamo sentito. Renzo Piano ne usciva come la macchietta dell’Archistar che va tanto di moda in questi tempi. I ragazzi presenti erano sconcertati dal fatto che l’illustre professionista, di fama mondiale, non abbia dato delle soluzioni o delle idee straordinarie e che  i suoi suggerimenti non sono altro che quelli che tutti conoscono. Con un tonfo, la figura di Renzo Piano è caduta davanti ai nostri occhi, sbriciolandosi come un castello di sabbia.

Non abbiamo potuto difendere il Maestro per ignoranza; non sapevamo di cosa si stesse parlando.

Rincasati a tarda ora,  non abbiamo potuto fare a meno di andare a ricercare in rete lo stravagante articolo.

In poche righe, ed in soli 4 punti, Renzo Piano dava una lezione di vita! Nessuno dei  link che abbiamo consultato, ha dato una chiave di lettura dei 4 punti.

“(…) ero un bambino e costruivo castelli di sabbia sulla spiaggia…”. Come può un giovane non rimanere incantato davanti a queste parole? Uno dei più grandi architetti italiani da bambino sognava e costruiva “castelli di sabbia”, espressione che rimanda a poca concretezza. Ebbene, lui, uno dei più grandi architetti del mondo, come ogni bambino, costruiva castelli di sabbia. Libera da ogni costrizione, l’immaginazione poteva galoppare. E’ qui il segreto: nella vita, per sentirsi gratificati, si deve continuare a sognare. Non c’è limite di età per costruire “castelli di sabbia”.

Da piccoli tutti ne abbiamo costruito uno; chi non lo avesse mai fatto,CASTELLO SECCHIO necessita di un recupero. Non si può vivere senza avere fatto questa esperienza.

Camminando sulla spiaggia spesso incrociamo bambini, ragazzi, papà che costruiscono il loro castello; una nonna osserva… e il pensiero sfocia nei ricordi.

Le reazioni delle persone sono molteplici: c’è chi si lancia entusiasta nell’iniziativa; chi, timidamente, osserva e non riesce a proporsi nella partecipazione e, chi è più attento, lo invita a giocare con lui, ed insieme costruiscono torri e fossati. L’ invidioso, da lontano osserva per poi scaraventarsi sull’opera e distruggerla completamente nel momento in cui viene abbandonata dagli artisti al suo destino. Siamo fatti così. Noi a quale categoria apparteniamo?  Ci lanciamo nelle iniziative con entusiasmo? Coinvolgiamo e includiamo l’altro nell’iniziativa comune? Siamo pronti a distruggere, in un attimo, quanto è stato con impegno costruito dagli altri? Renzo Piano ha dato delle istruzioni chiarissime su come costruire un castello di sabbia: libertà di pensiero. La nostra attenzione ci suggerirà la distanza che dovrà avere dal bagnasciuga, secondo il risultato che si vuole ottenere . Rispettare la naturale presenza dell’acqua permetterà di organizzare le forme e i volumi, in modo tale da dare vita all’intero complesso. Osservare l’acqua che si CASTELL MAREAincanala nei fossati, che entra negli anfratti e fa vivere organicamente tutta l’opera, è una scoperta continua. Il nostro castello deve essere visibile e in armonia con il conteso. Una volta assolto il compito, si voltano le spalle e si va via. Sarà il tempo, la marea, a fare il resto. L’intervento dell’uomo è effimero, non è eterno. Durerà? Lo faremo durare? …o arriverà l’arrogante che, saltandoci sopra ridendo e sghignazzando, distrugge in un attimo il Sogno?

Per chi volesse leggere l’articolo… ecco il Link e continuiamo a costruire i nostri Castelli di Sabbia.

Buona Estate.

 





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