Che idea Ikea!!!!!

Questo non è un post letterario o filosofico. È un post. Punto. Io scrivo quel che penso di un argomento e mi aspetto che qualcuno nel mondo 2.0 risponda e mi contesti (o anche no). E siccome il tema del blog è l’arredamento, parlerò di Ikea. Qualcuno si deve pur prendere la responsabilità di parlare di Ikea in un blog d’arredamento.

Io amo Ikea. Come per ogni grande centro commerciale, l’idea di poter trovare tutto nello stesso posto e non dover girare di negozio in negozio, quartiere per quartiere mi tranquillizza. Un sabato pomeriggio e passa la paura: dal divano letto alla sedia da ufficio, dalla cornice per la foto al tappetino del bagno, dalla mensola alla piantina da metterci sopra. Basta aver le idee chiare prima e una lista della spesa pronta. Due aringhe svedesi e la marmellata di more artiche chiudono la corvée di shopping. Se ne riparla fra tre mesi (forse).

Io odio Ikea. Come per ogni grande centro commerciale, l’idea di intrupparmi con un milione di altri acquirenti compulsivi nel parcheggio alla ricerca della lucina verde che indica un posto libero mi fa venire l’orticaria. Tutti i mobili (è per questo che si va da Ikea, no?) sono così carini e così uguali: potenza del design scandinavo. Questa sembra la camera da pranzo dei Rossi, toh questa sedia ce l’ha Franco, la camera da letto è uguale a quella di Roby e Giusy… la globalizzazione dell’arredo. Tutti compatti e allineati. Dicono che in tempi di crisi economica quello che conta è il rapporto qualità prezzo, per questo si va da Ikea. Balle. La mia esperienza personale (chiedere a Marina, architetto amministratore del blog) mi dice che un mobile su misura fatto da un buon artigiano ha un rapporto decisamente migliore. E ‘ste more artiche sono poi proprio necessarie? Non saranno meglio i gelsi neri siciliani?

Mi fermo. Ognuno cerchi la soluzione che preferisce all’equazione Ikea odio/amore e ci faccia sapere su questo blog cosa ne pensa. A presto.

Luca





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