Una casa Rinnovabile

Era il 2 Giugno del 1972. Per me una data importante: il giorno della mia Prima Comunione. Parrocchia di S.Giovanni dei Fiorentini al Vomero. Al tempo era uso regalare cose serie ai ragazzi. Non Hi Pod, Hi Pat, Hi Tec, Hip HipHurrà! Il mio insegnante di V elementare, il maestro Renato Montesarchio, mi regalò “L’isola misteriosa” di Giulio Verne con una bella dedica. Io non ero tra i più bravi a scuola, ma questo regalo mi gratificò. E’ stato il primo libro che ho letto con piacere e che ha scatenato in me il desiderio della lettura. Accanto alla stufetta a cherosene che avevamo a casa –a Napoli tanti appartamenti non avevano il riscaldamento, dato il clima- e che si accendeva nei rari giorni di freddo invernale, venivo catturato in un’avventura bellissima che nessun film, tratto dal romanzo, è riuscito a trasmettermi. L’ambientazione è durante la guerra civile americana, quando cinque nordisti –io tifavo per loro- riuscirono a fuggire dalla prigionia sudista con una mongolfiera. I giovani soldati parlavano del futuro degli Stati Uniti e si domandavano che cosa sarebbe accaduto al commercio e all’industria se fosse finito il carbone. Che cosa si sarebbe bruciato al posto del carbone? Un ingegnere rispose: “L’acqua.” E spiegò che l’acqua poteva essere scomposta dei suoi elementi costitutivi. E aggiunse: “sì, amici, io credo che l’acqua sarà un giorno impiegata come combustibile, che l’Idrogeno e l’Ossigeno di cui è composta, utilizzati isolatamente o simultaneamente, offriranno una sorgente di calore e di luce inesauribili e di un’intensità che il carbon fossile non può dare…L’acqua è il carbone dell’avvenire.” Dal tempo di quella lettura sono passati 40 anni! L’attenzione alle risorse rinnovabili è alta. Come possiamo ancora dibattere sul nucleare Sì o nucleare No? Io credo che la parola d’ordine sia: Risparmio Energetico! Torniamo a progettare le nostre case come si deve. Non capisco tutta questa attenzione sull’architettura bioclimatica. Non ci stiamo inventando niente di nuovo: i nostri antenati costruivano bioclimatico. Isolare correttamente un edificio investendo in materiali eccellenti; orientamento corretto; pianificazione territoriale affidata agli architetti e non alle logiche politico-economiche; investimenti economici nelle ristrutturazioni al fine di dare un plus valore al nostro bene; sobrietà nel vivere. Queste carte aiutano ad abbattere l’enorme fabbisogno energetico che il nostro vivere in casa richiede. Una  casa Rinnovabile, progettata non a caso, permette di vivere bene. Il nostro cliente Gino ha avuto questo coraggio: nella ristrutturazione del suo piccolo attico è stato curato l’isolamento termico creando un cappotto e sul tetto – riportato nella foto – sono stati istallati i pannelli fotovoltaici che forniscono l’energia elettrica necessaria al suo appartamento e a quello della madre. La quantità di energia elettrica in eccesso al fabbisogno viene immessa in rete e venduta alla società di distribuzione elettrica. La casa, fresca in estate e calda in inverno, grazie ad un valido isolamento termico, abbatte i consumi energetici. Essere virtuosi ha un suo costo ma più grande  è il ritorno per l’ambiente e soprattutto per le proprie tasche… in attesa dell’era dell’Energia all’Idrogeno.

Invito i miei alunni della Scuola “Giovanni Verga”di Roma  alla pratica della buona lettura. Solo così si formano le coscienze. Un particolare pensiero alle III Classi A-B-C che sono impegnate nelle prove di Esame. In Bocca al Lupo ragazzi!!!





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