Nato sotto il segno …

Spesso mi sento dire: “Beato te che fai l’architetto”. “Che bello, il tuo è un lavoro creativo e ti diverti”. “Anche io volevo studiare architettura perché sono molto bravo ad accostare i colori e mamma dice che a scuola disegnavo benissimo”. E poi, proprio le stesse persone hanno scelto di studiare per un lavoro di responsabilità in banca o come manager in una grande azienda o, addirittura, fanno i commercialisti.

Ma si rendono conto di cosa dicono quando parlano? Sembra facile: studi Architettura e diventi architetto. Direbbe il Grande Totò: “Architetti si nasce… e io, modestamente, lo nacqui”.

Fanno subito, come se fosse la stessa cosa studiare un mucchio di ossa a memoria o come si gestisce una banca o un’azienda dove, alla fine fai o non fai, indovini o non indovini, ti pagano lo stesso e… profumatamente. Ma cosa ne sanno di anni dedicati allo studio della Storia dell’Arte o delle Scienze delle Costruzioni. Esami di Restauro e di Composizione Architettonica e di Urbanistica che per prepararne uno servono anni.

Siamo preparati ed in molti apprezzano i nostri lavori, particolarmente gli Interni. Ed è proprio qui che ci invidiano e ci ammirano. Io non ho capito se lo dicono per adulazione o se sono proprio degli incoscienti. Come possono paragonare il loro impegno professionale, fortemente retribuito, con il mio impegno di architetto. Come dire: ci possono essere le abilità, ma mancano le fondamenta; una formazione culturale acquisita in più di 30 anni che porta ad esprimersi in forme, spazio, linguaggi artistici e forti competenze tecniche. Tutto per rispondere al bisogno di vivere bene di chi si affida a noi.

Prima di tutto c’è l’aspetto caratteriale del cliente da comprendere bene per bene rispondere alle sue esigenze, espresse e non espresse. Per esempio un cliente Leone, quindi un estroverso, di grande energia creativa e molto determinato, ha il suo ascendente in Toro, quindi introverso, ma la sua Luna … non so in cosa: ma come lo gestisci uno così? Che cosa è? Come ti orienti nel progettare l’interno per lui? La fa facile il megadirettore galattico aziendale. Perché non si mette alla prova. Bisogna avere un forte temperamento e non avvilirsi mai. Non cedere!

Ve ne racconto una.

Mario –nome di invenzione- ci ha chiamati la settimana scorsa per un sopralluogo nella sua casa di campagna. Lui ha le idee chiare, i clienti hanno sempre le idee chiare. Tutto deve essere essenziale, lineare, gli spazi separati per funzione. Non vuole il bagno in camera ma vuole una piccola stanza attrezzata per gli esercizi fisici. Ho un sospetto e indago. Dal contratto di acquisto leggo la data di nascita di Mario: 2 Aprile. ARIETE! Non avevo dubbi. Entro nel panico e lui un po’ lo intuisce e mi chiede cosa avessi. Come glielo spiego. “Nulla” rispondo con disinvoltura. NULLA!?! Sei governato da Marte; sei dinamico e hai bisogno di stimoli continui cinema teatro palestra scuola di ballo. Perché ti sei comprato la casa in campagna, e per di più isolata! Vedere un Ariete in campagna fa ridere i polli. E’ come dire un pesce fuor d’acqua, anche se è un Ariete, non è il suo spazio. Infatti la sua fissazione principale è la sicurezza: la porta deve essere blindata. Come se fosse l’unico accesso alla casa. Non importa: per lui la porta deve essere blindata. Consulto internet e su un sito specializzato in Astrologia trovo ciò che è bene suggerire ad un Ariete: la porta HiFi di  Di erre da 4.560 Euro. Una risposta per il cliente che ha le idee chiare!

Non avevo capito che Mario era sposato, anche perché non me lo aveva detto, fino a quando non è arrivata la moglie: Maria. Carina Maria. Ma come ha fatto a sposare un tipo come Mario? A questo punto sono disorientato. Un po’ introversa, si presenta: mano delicata “Piascere Maria”. Dio mio! A lei le piace la campagna e si vede! Ama gli spazi grandi ma vorrebbe che questa casa sembri più piccola, più intima e accogliente. Spazi grandi ma raccolti. Ama le piante e le metterebbe ovunque. VERGINE! E’ Vergine! Ma cosa ci fa una Vergine con un Ariete? Che confusione! Non capisco la gente: ma prima di sposarsi perché non si fanno le analisi del sangue ed un serio quadro astrale?

Una casa di campagna che deve sembrare di città. L’opposto di quanto vedo in città dove realizzano gli interni di campagna o peggio ancora al mare case che sembrano di montagna.

Chiedo, come di abitudine, di scrivere su un foglio le esigenze e lei mi consegna un foglio con su scritto “Un angolo per le mie erbe aromatiche che non sia molto costoso”. Vergine uguale Risparmio. Che dire? Consulto la rete. Carino il contenitore consigliato dal sito di esperti. Consiglia per le Vergini “My Grass di Con&Con costo 26,10 Euro. Se po’ ffà!

Tutto chiaro: guardo Marina –la mia mogliesocia- Leone: sempre molto seria nelle scelte e nelle responsabilità che si assume. Praticità e Costruttività. Parola d’ordine.

Dice: ”Dobbiamo progettare una casa di campagna che sembri di città: niente giardino ma una grande terrazza, immensa, come fosse un attico. Deve dare la sensazione che ci si possa affacciare e guardare giù. Piante ovunque. Tante. Leggerezza e libertà ma con la sicurezza del portone blindato che resiste ai colpi di ariete” OK. Possiamo andare.

Ci diamo appuntamento per fare il rilievo perché noi ci fidiamo solo delle nostre misure. Il complimento di rito. Faccio: “che bella una casa così grande con le stanze in più”. “Non sono in più. –risponde timidamente la Vergine- Sono delle ragazze.” “Quali ragazze?” “Le mie figlie”  “Quante” “Due” “Come due”

Sì, Due, così, d’emblée. E di che segno sono? Mi sembra di impazzire. Colpa mia! Da tanto tempo ripeto che dobbiamo farci consegnare lo Stato di Famiglia prima di fare un sopralluogo. Non possiamo più arrivare impreparati. Due figlie, mica una; DUE! Chiedo con gentilezza: “Gemelle?” “No.” AHHHHHHHHHH!!!! Quindi non sono manco dello stesso segno! Bene: le colpe dei padri ricadono sui figli. Decido io: una è Ariete e l’altra è Vergine. Non è possibile ” sono adottate”.  ADOTTATE! Perché? Stavate così bene e avevamo fatto tutto: una casa di campagna che sembra di città. “Carine, da dove vengono?” “India”. Bene! Zodiaco Siderale. Lo zodiaco è diviso in parti uguali partendo dal punto di Ariete. Quindi una è Ariete e l’altra per forza Vergine. E Basta!!! E poi oggi sono italiane? Sì. Bene così!

Maria mi chiede con voce gentile ed affabile: “Mi scusi architetto, una domanda un po’ sciocca: di che segno è?” Rispondo: “Che domande, il più bel segno dello zodiaco: Acquario”. “Ci avrei scommesso!” Dice. “Ascendente?”  “Paziente.”

 





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