Ripensando al Salone del Mobile

In questa “cultura” moderna propensa al consumo veloce, ai supermercati anonimi, ai fast food omologati, io mi voglio fermare, e voglio imparare a riflettere e a ripensare.
Senza scomodare i “memorialisti” dell’ottocento, vorrei imparare meglio l’arte del “ripensare”.
Rivedere, considerare, ripassare, ristudiare: per avere l’opportunità di esaminare con maggiore consapevolezza le esperienze che ho fatto, le persone che ho incontrato, le storie che ho vissuto, i libri che ho letto, le mostre che ho visto.
Questo tornare sui miei passi, mi piace: allunga la vita alle esperienze e mi dà una seconda possibilità.
Così è per il post di oggi che nasce da un’esperienza fatta da arredamento.it, il mese scorso al Salone del Mobile.

3 Foto.15.DANDY divano a dondolo copiaIl Salone ormai ha spento le luci, gli stand sono stati smontati, le mail di promozione delle case produttrici arrivano alla nostra casella di posta, in misura ridotta: insomma nessuno ne parla e ne commenta più.

Ma, come dicevo, mi piace ripensare alle cose e alle esperienze, volevo capire quali risultati potesse aver portato quest’anno l’esperienza del Salone del Mobile 2014 a tante aziende italiane che hanno partecipato.
Sono imbattuta così, nei video realizzati dagli amici di arredamento.it che hanno pubblicato una serie di interviste ai protagonisti del design italiano e internazionale. .Tra queste mi sono riascoltata e rivista l’intervista alla azienda Valdichienti che si trova nella provincia di Macerata e produce dal 1968 arredo e design.
Questa azienda, che onora all’estero il marchio del Made in Italy anche in un momento così difficile, ha arricchito il suo1 Foto.11.DIVA sedia copia progetto ‘casa Quintessence’ e da quest’anno ha ampliato l’offerta con complementi d’arredo e mobili perfettamente coordinabili con gli imbottiti. Sono mobili e complementi ricercati e innovativi che nascono dalla cultura dell’artigianato manifatturiero e puntano all’innovazione delle forme e dei colori. Sul sito www.valdichienti.it si possono sfogliare le immagini di tessuti e pelli che rendono pregiate queste produzioni. Quando tornerò a Milano per lavoro, passerò in centro a sbirciare nello store a Via Santa Sofia perché se c’è una cosa che non vorrei smettere di fare è credere che questo nostro Paese, ce la può fare anche grazie ad aziende come questa.





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