I viaggiatori
L’arredamento etnico nelle nostre case impera! Ce n’è per tutti i gusti… oggetti, mobili, accessori, tessuti. Oggi, paradossalmente, anche lo stile etnico subisce la globalizzazione.
Si esprime prevalentemente con delle tonalità di colori molto caldi, toni del giallo, del rosso, dell’ arancio, abbinati quasi sempre ad un legno scuro, ma quello che caratterizza veramente un’atmosfera etnica è l’abbinamento di oggetti di diversa provenienza che si incontrano come riportati dal girovagare per il mondo.
Un baule di artigianato orientale, adattato per potervi riporre la biancheria pulita; una piccola valigia, che ricorda i viaggi dei migranti, per contenerre i prodotti da bagno; le pareti scure di ardesia e le venature molto marcate della porta accolgono qui le tonalità fredde degli asciugamani e dimostrano che, anche in un ambiente difficile da arredare come il bagno, si può mantenere uno stile ed un’armonia che lo caratterizzi attraverso il gioco di equilibri tra materiali diversi.
Gli oggetti raccolti nei viaggi e riadattati alle nostre atmosfere – edificio anni ’50, zona periferica di una grande città o grattacielo newyorkese – perdono l’identità originaria, per rinnovarsi anche nei modi meno consueti.
L’invito dunque è quello di osservare gli oggetti per quello che sono, svincolandosi dalla loro funzione d’uso abituale ed immaginando per loro una nuova vita. Solo così, aiutati dall’intuizione e dal gusto personale, creiamo un’atmosfera etnica più originale.
giusto, la parola d’ordine è reinventare. Non c’è niente di più impersonale di quelle case con arredi “etnici” trapiantati: la specchiera con cornice di bambù, il letto con spalliera in tek, paglia intrecciata a terra ecc. Un bungalow africano non può stare in una casa romana, uno chalet svizzero non può trasferirsi in costiera.