Rotecastello

Girando intorno di giorno e di notte, è la luce che esalta  e rende evidenti gli aspetti strettamente legati alla bellezza dell’ambiente, delle strade e degli edifici. Per questo nell’ambito del progetto urbano, è la luce che ha il ruolo di protagonista.

Nel corso del giorno la luce del sole, con le sue molteplici variazioni, dà allo spazio architettonico la sua dimensione, caratterizzandolo, per creare una emozione, mentre l’uomo ha la grande responsabilità di gestire le ore notturne intervenendo, in modo artificiale, con una illuminazione che deve relazionarsi con quella della luna e delle stelle. Una illuminazione poco adatta è in grado di mortificare lo scenario delle piazze e degli edifici alterandone le forme,  mentre dovrebbe donare una nuova immagine al luogo notturno producendo nuove emozioni.

Per tanto tempo l’illuminazione urbana è stata considerata come la soluzione per garantire, esclusivamente, la sicurezza e l’orientamento per i cittadini. Oggi viviamo tempi molto attenti alla tutela del paesaggio e dell’ambiente, e l’illuminazione deve intervenire nel contesto urbano in modo per essere artefice  dell’ identità culturale e dell’interazione sociale.

La luce artificiale, così, diventa lo strumento per la lettura e la conoscenza del contesto urbano ed è l’elemento sostanziale negli interventi di riqualificazione.

Oggi è il tempo di porre una forte attenzione al light design dei nostri centri urbani, soprattutto se storici, e lo scenario notturno deve essere pensato in modo da disegnare l’identità dei luoghi e la sicurezza degli stessi, senza danneggiare l’ambiente, attuando le buone pratiche del risparmio energetico sulla scia dell’ impellente transizione ecologica.

Sempre più spesso viaggiando lungo il nostro Bel Paese possiamo assaporare la bellezza notturna che certi luoghi emanano riempiendo la nostra anima: illuminazioni attente e ben studiate garantiscono la valorizzazione del nostro territorio sotto il profilo culturale ed emotivo, ancor prima che economico. Ovunque in Italia possiamo vivere l’emozione che si prova uscendo dalle grandi arterie stradali e dai percorsi del turismo di massa, attraversando la campagna e, poi, lentamente salire su colli e colline e scoprire dimensioni urbane rimaste intatte nel tempo. Questa è quella che viene chiamata “Italia minore” alla quale nulla manca rispetto alle grandi città storiche: piccoli gioielli incastonati nel Territorio che dialogano tra loro per raccontare e cristallizzare nel tempo la Storia. Solo chi ha la fortuna di vivere, o poter trascorrere parte del proprio tempo in questi borghi, può apprezzare la bellezza di farsi coccolare dalla tranquillità dei pochi residenti, dal silenzio e dalla lentezza delle azioni quotidiane; ma allo stesso tempo sono luoghi che entusiasmano per il loro essere battaglieri mettendosi in gioco per non cadere nell’oblio e per valorizzare le proprie risorse con eventi culturali, accoglienza e riscoperta dei sapori del cibo locale.

Rotecastello è uno di questi borghi che insieme a San Vito Castello, Poggio Aquilone, Collelungo, Civitella de’ Conti, Ripalvella, San Venanzo, è legato da un filo rosso per la prerogativa di essere stati baluardo per le dominazioni che si sono susseguite nei secoli nel territorio tra Perugia, Todi e Orvieto.

Il nuovo intervento di illuminazione che è stato realizzato a Rotecastello, pur nell’intento di rispettare i nuovi dettami legati all’attenzione per l’inquinamento luminoso e il risparmio energetico, non risponde alla valorizzazione del borgo medievale cancellando, o non rendendo evidenti, i punti di forza degli spazi, i vari tipi di buio e non pone l’attenzione all’impatto che ha la luce sulle cose.

Un corretto light design dovrebbe rintracciare la Storia, il nostro passato anziché svilirlo con una illuminazione fredda e ignorante del contesto che dovrebbe illuminare. Passeggiando per i vicoli e le scalette del Borgo di Rotecastello si viene, oggi, investiti da una luce fredda che trasforma quella che era magica  in una atmosfera tetra e lugubre.

Ai lampioni esistenti sono stati infranti i vetri di schermatura per aumentare la luminosità delle nuove lampade, per cui la sera si è abbagliati dalla luce che non permette di apprezzare il luogo e le cose.

Turbati dall’incoscienza dei lavori eseguiti, gli abitanti  e i loro amici hanno ritenuto opportuno far sentire la propria voce presso l’Amministrazione del Comune scrivendo una lettera di denuncia e lanciando una campagna di raccolta firme finalizzata alla richiesta di una revisione del lavoro eseguito.

Chiediamo, con speranza, agli amici che leggono queste pagine di essere  disponibili a solidarizzare con noi in questa causa che è, sì, ad appannaggio dei rotecastellesi ma anche di tutti noi che viviamo in un territorio unico al mondo: l’Italia.

Questo è il link al quale vi potete collegare per sottoscrivere la petizione.

Grazie a nome dei rotecastellesi.

 





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