Lavori in corso n. 7
…pensavate che fosse tutto finito?… e invece NO! E’ questo l’ ultimo Post che racconta una ristrutturazione… ma si potrebbe continuare. Tenetelo bene a mente: i lavori in casa una volta iniziati, non finiscono più. E’ come un effetto domino che si tira dietro una marea di conseguenze. Vi è mai capitato di dire, in un pomeriggio di libertà: <<Oggi voglio riordinare il ripostiglio>>. Mai dire queste cose! Dal riordinare il ripostiglio, a catena, si devono rimettere a posto una quantità di cose che alla fine si arriva a riordinare anche la cantina. Per carità! Direbbe una mia collega. Ma il “non finito” di una casa è dato dal fatto che, dal momento che la fine lavori è stata dichiarata, a quel punto comincia una nuova vita. C’è il tavolo con le sedie di Eero Saarinen http://www.ibfor.com/ da comprare per la cucina, le tende definitive da ricercare, le poltroncine con un vivace colore da aggiungere al divano. Insomma a questo punto si comincia a vestire il proprio ambiente in maniera più autonoma e liberi dalla presenza ossessiva dell’architetto. Per fare le cose belle occorrono due intelligenze: quella del committente e quella del progettista. Solo così le cose funzionano bene. Ormai chiusi nella nuova casa si ripercorrono tutti i passi che si sono fatti dal momento che, con una telefonata, si chiamava l’architetto, non senza timore, per capire che cosa si poteva fare in una situazione che si pensava irrimediabilmente non risolvibile. E invece, voilà, come per incanto ti trovi a vivere in uno spazio che da sempre senti tuo. E’ come se fosse stato tutto sempre così e non possiamo più immaginare come si poteva abitare nella vecchia casa. Seduti comodamente sul divano si notano tante cose: l’equilibrio tra le superfici, il gioco di luci, lo scorcio che dà allo spazio la profondità desiderata. Incredibile come tutti gli arredi entrino perfettamente nei loro spazi quasi fossero fatti su misura. OK! La lampada del bagno deve essere ancora rifinita, le terrazze saranno da sistemare, i vicini si lamentano dei rumori… ma chi se ne importa! I primi inviti degli amici che si congratulano; tutti che si complimentano e chi trova qualcosa che non va… niente paura:E’ SOLO INVIDIA! Insomma, a volte l’architetto è pedante, categorico e un po’… ma cavolo, la mia casa è veramente fica!
Bellissima casa! LA scelta dell’arredamento dimostra come i mobili di design non siano tutti freddi e impersonali.
Al contrario se sono di buona fattura danno calore e anima alla stanza.
Quando ho visto queste immagini sono subito rimasta di stucco (x usare un’espressione che potrebbe essere a tema). Non avrei mai pensato che questo spazio, a me così familiare…, potesse avere queste potenzialità. Ne deriva uno stato di profonda inquietudine, alla ricerca di soluzioni similari e possibilità migliorative… Insomma architetti pensate anche alla sensibilità dei vicini di casa! Complimenti ai proprietari per questa casa “da rivista”!
Ciao Gabri, grazie per il bellissimo pensiero, sintetico ma profondo! Lo spazio si veste dei bisogni di ciascuno di noi, basta solo riconoscerli. Uno stesso spazio ha diverse potenzialità e deve essere creato su misura per chi ci deve vivere. Bisogna crederci ed avere fiducia. Tutto qui. Continua a seguirci su queste pagine.